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Si va avanti comunque!

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Si va avanti comunque!

Salve a tutti,

è tanto che questo blog non viene a malincuore aggiornato ma purtroppo la Mostra “L’immigrazione raccontata ai ragazzi” è ferma causa mancanza fondi. Tuttavia non ci scoraggiamo e vi assicuro che siamo alla continua ricerca di bandi e finanziamenti non solo per poterla aggiornare, modificare ed ampliare ma anche per poterla diffondere gratuitamente tra le varie biblioteche nazionali e non solo… Il catalogo che accompagna la Mostra è stato con successo distribuito tra i vari enti e realtà italiane che si occupano di intercultura, educazione, letteratura per l’infanzia ed immigrazione….quindi è in giro tra Milano, Torino, Roma, Brescia, Lecce per essere letto, consultato, utilizzato e citato da operatori del settore, bibliotecari, insegnanti e genitori!

Prima di salutarvi, ci tengo a dirvi che il nostro impegno nel settore dell’intercultura, dell’integrazione sociale e del multi-culturalismo non si ferma qui…stiamo cercando di entrare direttamente in contatto sia con i più piccoli che con i grandi e non più soltanto attraverso la lettura e l’ascolto ma anche attraverso la partecipazione diretta, la vista, i colori ed il corpo. L’obiettivo finale è sempre lo stesso: far comprendere che le differenze non sono per forza un aspetto negativo e che tutti meritano di essere rispettati ed ascoltati anche se si comportano o appaiono diversi da noi…l’ “altro” e il “diverso” sono fonti di arricchimento e scambio reciproco e non motivi di emarginazione ed esclusione. Spesso andare a fondo e chiedere il perchè di certi atteggiamenti e comportamenti è semplicemente bello!

intercultura

Continuate a seguirci perchè… noi ci siamo ancora!

IM – Fondazione Un Raggio di Luce Onlus

http://www.unraggiodiluce.org

Un pò di…Africa!

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fiabe africaneNella speranza che nella lettura di queste fiabe africane possiate trovare  tanti spunti   per comprendere la ricchezza di un continente ricco di storia, cultura e tradizioni…

La giraffa vanitosa  

(una favola etnica proveniente dall’Africa)

Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra. Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: – Guardatemi, io sono la più bella. –

Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa: – Ma come sei bella! Ma come

giraffasei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere… – E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta.

Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato. Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa: – Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.

La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli.

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Prova d’amore

(un racconto etnico africano)

principessaC’era una volta un re che aveva una figlia ammirata da tutti per la sua bellezza e bontà.
Molti venivano a offrirle gioielli, stoffe preziose, noci di kola, sperando d’averla come sposa. Ma la giovane non sapeva decidersi.
– A chi mi concederai? – chiese a suo padre.
– Non so – disse il padre – Lascio scegliere a te: sono sicuro che tu, giudiziosa come sei, farai la scelta migliore.
– Facciamo così – propose la giovane – Tu fai sapere che sono stata morsa da un serpente velenoso e sono morta. I membri della famiglia reale prenderanno il lutto. Suoneranno i tam-tam dei funerali e cominceranno le danze funebri. Vedremo cosa succederà.

Il re, sorpreso e un po’ controvoglia, accettò.
La triste notizia si diffuse come un fulmine. Nei villaggi fu un gran parlare sommesso, spari di fucile rintronavano in segno di dolore, mentre le donne anziane, alla porta della stanza mortuaria, sgranavano le loro tristi melopee. Ed ecco arrivare anche i pretendenti della principessa. Si presentarono al re e pretesero la restituzione dei beni donati.
– Giacché tua figlia è morta, rendimi i miei gioielli, le stoffe preziose, le noci di kola.
Il re accontentò tutti, nauseato da un simile comportamento. Capì allora quanto sua figlia fosse prudente.
Per ultimo si presentò un giovanotto, povero, come appariva dagli abiti dimessi che indossava.

Con le lacrime agli occhi egli disse:
– O re, ho sentito la dolorosa notizia e non so come rassegnarmi. Porto queste stoffe per colei che tanto amavo segretamente. Non mi ritenevo degno di lei. Desidero che anche nella tomba lei sia sempre la più bella di tutte. Metti accanto a lei anche queste noci di kola perché le diano forza nel grande viaggio.

Il re fu commosso fino al profondo del cuore. Si presentò alla folla, fece tacere ogni clamore e annunciò a gran voce:
– Vi do una grande notizia: mia figlia non è morta. Ha voluto mettere alla prova l’amore dei suoi pretendenti. Ora so chi ama davvero e profondamente mia figlia. E’ questo giovane! E’ povero ma sincero.
Dopo qualche tempo si celebrarono le nozze con la più bella festa mai vista a memoria d’uomo.
I vecchi pretendenti non c’erano e non si fecero più vedere.

 

 

Ius Soli.

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In Italia vivono tanti giovani che non sono immigrati. Si autodefiniscono figli di immigrati e molto spesso non parlano neppure la lingua dei propri genitori e non sono mai stati nel Paese di origine dei loro familiari. Sono cresciuti tra di noi, parlano come noi, si vestono alla stessa maniera dei nostri ragazzi, ascoltano la stessa musica e vedono gli stessi film dei loro coetanei, ma una legge vetusta ed ingiusta li priva della dignità di cittadini – spiega Francesco Farnesi, direttore di ENGIM internazionale.

In questo video, Alessandra Fogli, docente di economia del lavoro e delle risorse umane alla Bocconi, spiega per quale motivo l’introduzione dello ius soli, come negli Stati Uniti, potrebbe essere positiva per il nostro paese.

Fonte: YallaItalia

Gli italiani-stranieri sono sempre di più.

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Riportiamo sul nostro blog un interessante articolo di Luigi Riccio pubblicato su corriereimmigrazione.it per sottolineare l’importanza che il tema dell’immigrazione, della diversità e dell’ “altro” dovrebbe rivestire in ambito educativo…e quando parlo di ambito educativo do per scontato che questo sia interculturale e multiculturale!Buona lettura.

alunniSecondo il rapporto Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi, realizzato da Fondazione Ismu in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, presentato il 14 marzo u.s., diminuiscono gli studenti rom, sinti e camminanti, ma aumentano quelli “stranieri” e nati in Italia. Anche questi dati evidenziano la necessità di una nuova legge sulla cittadinanza e del passaggio dallo ius sanguinis allo ius soli.

Nati in Italia. Gli studenti nati in Italia ma con cittadinanza straniera sono cresciuti di dieci punti percentuali negli ultimi cinque anni. Attualmente sono 334.284 (44,2% del totale), con punte da record nella scuola di infanzia (80,4%) e il maggiore incremento nelle secondarie di primo grado (10,1% in più rispetto al 2007/2008). La Lombardia detiene il numero in assoluto più alto di alunni “stranieri” nati in Italia (93.978) ed è al primo posto per l’incidenza che questi hanno nelle scuole primarie (61,7%) e secondarie di primo grado (33,3%). Il Veneto ottiene il primato per le scuole d’infanzia (87,2%), mentre nelle secondarie di secondo grado la percentuale più alta riguarda la Sicilia (15,6%) e la Valle d’Aosta (13,5%). Per converso, i numeri più bassi nei diversi gradi, si registrano in Molise (17,7%) e Calabria (17,9%).

Neo-arrivati. La ricerca esamina anche il numero dei neo-arrivati nel sistema scolastico nell’ultimo anno. Questi, il 5% del totale degli alunni senza cittadinanza italiana (28.554), sono in costante diminuzione e si concentrano maggiormente nelle scuole della Lombardia (6.820) e del Veneto (3.145).

“Stranieri” a prescindere. È solo dall’anno scolastico 2007/2008 che il ministero dell’Istruzione rileva i dati sugli alunni “stranieri” nati in Italia e quelli sui neo-arrivati. Questa novità riflette, con molta probabilità, la sempre meno centralità del parametro della cittadinanza nella comprensione del fenomeno. L’attuale legislazione sulla cittadinanza, infatti, basata sullo ius sanguinis, non distingue chi è nato e cresciuto in Italia da chi è invece è appena arrivato o arrivato da poco. E questo seppur i primi, per capacità linguistiche e successo negli studi, possiedano elevate probabilità di essere equiparati in tutto ai compagni italiani.

Scuole a maggioranza straniera. Diffusione pressoché totale degli studenti senza cittadinanza italiana nelle scuole del Paese. Gli istituti che accolgono fino a meno del 30% di studenti “stranieri” sono il 73,3% del totale, mentre le scuole con più del 30% sono il 4,3%. Le scuole con solo alunni italiani sono il 22,4% (-8,5% in un anno) mentre sono 415 (0,7%) le scuole a «maggioranza straniera».

Enclaves etniche. Non tutte le scuole a «forte concentrazione» (fino al 30%) o a «maggioranza straniera» (50% o più) presentano lo stesso profilo. Nelle scuole d’infanzia e primarie, ad esempio, molti sono gli alunni nati in Italia e ciò assottiglia le problematiche. Diverso è il caso delle secondarie (specialmente di secondo grado), in cui invece questo numero è molto basso. Il rischio è alimentato da due ordini di questioni. Il primo riguarda «processi di selezione sociale non casuale»: su 45 scuole secondarie di secondo grado a maggioranza straniera, sono quasi tutte professionali; a seguire, gli istituti tecnici, i corsi serali e un solo istituto d’arte. Scuole, quindi, dove maggiore è la presenza degli strati meno abbienti. L’altro, collegato al primo, è il rischio della formazione di «enclaves etniche» di gioventù di origine immigrata.

Dove sono. È presente almeno una scuola a «maggioranza straniera» in due terzi delle province italiane. Le maggiori incidenze sul sistema scolastico provinciale si hanno a Macerata (11 scuole), Piacenza (8) e Reggio Emilia (14). Mentre i numeri in assoluto più alti sono a Milano (55), Torino (34) e Brescia (32). L’unica provincia del Sud ad ospitare una scuola a maggioranza straniera è Reggio Calabria, con l’istituto (non statale) di Polistena.

Alunni rom, sinti e camminanti. Diminuiscono del 3,9% gli alunni rom, sinti e camminanti rispetto all’anno scolastico 2010/2011. Secondo il rapporto, il totale di questi studenti sarebbe di 11.899, ma il numero reale potrebbe essere molto più alto. I rom, infatti, sono tali in quanto ad appartenenza culturale e sono rilevati solo se si dichiarano come rom. È quindi probabile che in molti abbiano scelto di non farlo. Il numero più basso di studenti rom si ritrova nelle scuole secondarie (solo 134 in tutt’Italia), mentre il più alto è nelle primarie (6.416). Le città con più studenti rom in termini assoluti sono Roma (2.027), Milano (575) e Torino (516). L’incidenza percentuale maggiore, invece, si riscontra a Reggio Calabria (0,99%), Pescara (0,62%) e Roma (0,52%).

Luigi Riccio

L’IMMIGRAZIONE RACCONTATA AI RAGAZZI

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Una mostra, un catalogo, un invito alla lettura: Lorenzo Luatti fa il punto sull’immigrazione raccontata ai più piccoli.

Copertina catalogo "L'immigrazione raccontata ai ragazzi", di Lorenzo Luatti

Lorenzo Luatti (a cura di), L’immigrazione raccontata ai ragazzi, Nuove Esperienze, Pistoia, 2011.

Tra il 1991 e il 2011 sono usciti in Italia circa 160 testi di narrativa per bambini e per ragazzi sul tema dell’immigrazione: poche le collane dedicate (spicca la prima e ancora attiva “I Mappamondi”, di Sinnos); vistoso uno snellimento degli apparati didattici nelle edizioni scolastiche; percepibile l’entrata in scena, particolarmente negli ultimi anni, di personaggi della seconda e della terza generazione, colti in situazioni non più di emergenza: il dialogo con i pari, la vita quotidiana in casa, a scuola, nelle situazioni di mescolamento. Quanto alla nazionalità dei protagonisti, bambini ed adulti, quella più rappresentata è la marocchina (e poi cinese, bengalese, cingalese e indiana, e ancora albanese); un numero abbastanza esiguo di scritture, ad oggi, hanno al centro personaggi rumeni. Tra i personaggi adulti, accanto a scafisti e badanti, si vanno ad inserire negli ultimi anni medici, educatori, operatori delle forze dell’ordine, sacerdoti.

Sono questi, in massima sintesi, i risultati di una ricerca portata avanti da Lorenzo Luatti, il quale ha poi versato i suoi studi nell’allestimento di una mostra, presentata per la prima volta a Pistoia nel mese di ottobre e che ora girerà l’Italia, insieme con il catalogo dal titolo omonimo che funziona anzitutto – sono parole del curatore – come un “invito alla lettura”. I testi sono presentati nel catalogo (e in una versione leggermente semplificata all’interno della mostra) con l’accompagnamento di una sinossi, divisi per generi e per temi di riferimento. Questi ultimi sono il viaggio migratorio, il rapporto con la città di arrivo, le storie di integrazione scolastica; e poi alcuni “temi emergenti”, in linea con l’evoluzione del profilo e dei nuovi cittadini italiani: amicizie ed amori, nuove famiglie e seconde generazioni.

Quanto ai generi, si va dal racconto autobiografico, al giallo, alla narrazione fantastica o favolosa, alla grande sezione degli albi illustrati (dove è un piacere trovare la voce di Vivian Lamarque, Il bambino che lavava i vetri, Edizioni C’era una volta, Pordenone, 1996), infine all’editoria scolastica. Rispetto a quest’ultima, Luatti sottolinea lo spostamento dell’asse rispetto al pubblico di riferimento: prima le medie; ora sempre più testi per la primaria e – in fase aurorale – libri da proporre alla scuola dell’infanzia. Partita da una posizione di attivo ascolto rispetto ai temi dell’immigrazione, inoltre, seppur con esiti alterni e difetti vistosi (posture didatticheggianti, testi realizzati su commissione e ‘facili’ quanto a trama, stile, respiro nella scrittura), l’editoria scolastica ha continuato a produrre titoli su questo argomento lungo tutto il ventennio preso in esame, incrociando i temi e le evoluzioni delineati sopra rispetto ad albi, romanzi, narrazioni di taglio autobiografico. Rappresenta così, ancora oggi, una sorta di termometro di come si può e si vuole raccontare l’immigrazione, da parte di editori, scrittori, e insegnanti (sempre più in grado di scegliere e privilegiare buoni titoli).

http://www.giuntiscuola.it/scuoladellinfanzia/magazine/news/libri-ricevuti/l-immigrazione-raccontata-ai-ragazzi/

L’immigrazione raccontata ai ragazzi.Vent’anni di proposte dell’editoria per l’infanzia

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Oxfam Italia

Centro di Documentazione Città di Arezzo

È dai primissimi anni ‘90 del secolo scorso che le migrazioni di donne, uomini e bambini verso l’Italia iniziano a fare la loro comparsa nella narrativa per ragazzi. Albi illustrati, racconti, romanzi, edizioni per la scuola, che narrano l’esperienza migratoria nelle sue molteplici fasi e sfaccettature: dal viaggio di individui e famiglie in cerca di futuro ai tortuosi cammini di inserimento nella nuova realtà, dalla complessa convivenza multietnica nei quartieri ai conflitti identitari dei figli dei migranti. Un’ultima sezione è dedicata alle “migrazione degli altri”, cioè ai libri per ragazzi di autori stranieri tradotti in Italia. Un corpus narrativo imponente che in questa Mostra e nel suo catalogo viene per la prima volta sistematizzato e analizzato all’interno di 11 percorsi bibliografici tematici (con introduzioni, schede di recensione, collegamenti ad altri testi, dati, curiosità…).

L’obiettivo del progetto è duplice: da una parte, far conoscere l’esistenza di un vasto corpus narrativo che affronta, sotto molteplici sfaccettature e con differenti esiti letterari, l’esperienza migratoria e le sue conseguenze; dall’altra, illustrare il modo in cui la tematica migratoria è proposta e sviluppata in queste narrazioni. Una Mostra che ci fa vedere, tra l’altro, come i libri per ragazzi sappiano leggere o rappresentare, e spiegare ai lettori, i grandi fatti contemporanei.

Attualmente i partner coinvolti nel seguente progetto sono: il Centro di Documentazione Città di Arezzo, la Fondazione Un Raggio di Luce Onlus e Oxfam Italia Intercultura.

E’ utile sottolineare che ad Arezzo sono state attivate anche significative forme di collaborazione con associazioni di volontari ovvero con l’Associazione  Donne di carta, Sezione di Arezzo, con l’Associazione Glinstabili, con la sede di Arezzo dell’Oklahoma University,  e con Oxfam Italia.